lunedì 30 gennaio 2012

A chi non piace il babà ...

Cucina mediterranea nel mondo vi racconta la storia del babà e il Re di Polonia, iStanislao Leszczinski, dal 1704 al 1735. Stanislao Leszczinski era diventato re a meno di trent’anni. Stanislavo era il suocero di Luigi XV di Francia, che aveva sposato la sua figlia Maria. Il re, privato del Regno di Polonia, e costretto a stare in regno piccolo privato, S si annoiava. Per combattere la noia giornaliera Stanislao aveva bisogn di qualcosa di dolce, perà a accontentarlo non era facile. I pasticcieri della corte reale dovevano continuamente usare il cervello per preparargli qualcosa di nuovo. Ma di fantasia ne avevano era poca, e così due giorni su tre al ex re veniva servito il  “kugelhupf”, un dolce tipico di del territorio, fatto di con della farina fina, del burro, lo zucchero, le uova e dell' uva sultanina. All’impasto era una pasta soffice e spugnosa. Il ex re non era cattivo, ma senza personalità e carattere come l'impasto del  che kugelhupf, che era cosi asciutto che si appiccicava al palato. Al ex re questo dolce non gli piacque nemmeno se il dolce fu bagnato con della crema di Madera, spezie e zucchero. Il re Stanislao Leszczinski viveva in una prigione anche se fosse dorata. A pensare al passato, gli faceva tristezza, per non nominare il futuro, che gli faceva molta paura. Per far vedere ai suoi collaboratori più vicini e rimanere fedele ai suoi ideali il ex re beveva di tutto, dai vini della Mosa alla Lorena. Ma come da quelle parti gli inverni sono molto lunghi e freddi  ci voleva qualcosa di più forte tipo il rhum, un’acquavite derivata dalla canna da zucchero dalle Antille. Il rhum era buono, forte, e dolce, quindi era proprio quel che il re piaceva. Un giorno il re Stanislao, che aveva già bevuto vari bicchierini di rhum da prima mattina, si accorse dopo un po di avere  una gran voglia di un dolce, un dolce speciale. Perciò, quando il suo maggiordomo gli offri l’ennesima porzione di kugelhupf, il re si l’allontanò furioso. Ilò re presi il piatto che il servitore teneva timoroso tra le mani e lo scagliò sulla tavola. Il piattocon il dolce terminò la sua corsa contro la bottiglia di rhum e la rovesciò, il liquore aveva completamente inzuppato il dolce kugelhupf. Sotto gli occhi del re Stanislao ebbe luogo una straordinaria  metamorfosi, il kugelhupf lievitato dell’insipido dolce lorenese,del colore giallastro, assunse velocemente una tonalità di giallo ambrata con un profumo docle e intrigante. Nella sala c’era un silenzio che si sarebbe potuto tagliare col coltello d'argento. Il re Stanislao, sotto lo sguardo stupito della servitù, presi un cucchiaino d’oro e prelevò un frammento del cosi detto ibrido di dolce  e lo portò alla bocca. Quel che provò lo sappiamo, tutti che lo assaggia per la prima volta lo sa. Perché nessunonon può dimenticare il primo istante in cui si è trovato faccia a faccia con il babà. Fu sempre il Re Stanislao a dare il nome a questa delizia e ad Alì Babà, il protagonista della celebre fiaba di “ Le Mille e Una Notte”. Il racconto che il sovrano amava leggere di più e rileggere, nel suo lungo soggiorno a Luneville. Il dolce babà, da Luneville a Parigi, arrivò alla pasticceria di Sthorer. Qui in molti conobbero il dolce e lo apprezzarono. A portarlo a Napoli, dove assunse la forma definitiva quella di un fungo, furono i “monsù”, i vari chef che prestavano servizio presso le varie famiglie napoletane di alta classe, i nobili. Da allora il dolce babà fece Napoli come il proprio domicilio stabile. La ricetta di babà...

2 commenti:

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